Philidor: il musicista che giocava
a scacchi
Se, come per il premio Nobel per la pace,
che spesso tradisce proprio lidea di pace, esistesse
un premio per il libro che più tradisce lidea
di libro, la collana "I corti di scacchi
di Ferruccio Pezzato (curatore) sarebbe - a Stoccolma
- un concorrente al livello di Bush e Blair, gli attuali
angeli custodi della pace. In realtà si tratta
solo di articoli che diventano un libretto solo perché
sono stampati su pagine voluminose e in caratteri grandi.
Ciò nonostante offrono riflessioni su argomenti
che sono spesso dimenticati nel mondo scacchistico –
anche se, sfortunatamente, non sempre ad alto livello
qualitativo.
Il primo titolo per esempio – "Philidor:
il musicista che giocava a scacchi di Corrado
Rollin – è deludente. Non è un cattivo
libro, ma Rollin non dice quasi niente che altri non
abbiano già detto prima. Pressoché tutte
le informazioni che dà si trovano facilmente
in ogni enciclopedia e danno anche limpressione
che siano copiate da "The grand master of chess
di Schonberg.
Nel caso di Philidor si mostra in modo
esemplare come lavora una certa storiografia: una volta
o l'altra un tale non ha risparmiato fatica e ha fatto
ricerche lavorando indefessamente, poi ha scritto un
dottorato di ricerca che è scomparso in una biblioteca
[1] universitaria e da cui,
tutti quelli che vengono dopo copiano, spesso senza
nominare la fonte. Per questo ciò che si legge
su Philidor è quello che si legge dappertutto.
Nemmeno sullaffiatamento fra la
musica e gli scacchi, il musicologo ha qualcosa dinteressante
da dire, si limita solo a citare un paio di classici
(Voltaire, Diderot, Melchior von Grimm, Sainte-Beuve,
Rousseau). Che sia lodato almeno per questo.
[1]
Per esempio: Charles Michael Carroll: Philidor. His
Life and Dramatic Art. Florida State University. Tallahassee
1960 oder: Francis Magee: A.D.Philidor. His Life in
Pictures and Stories. Lincoln Center New York
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